Oggi Marcolino sei particolarmente desideroso di fare il tuo amato Lego!
Stamattina hai giocato coi tuoi Lego di Mario e Luigi, pomeriggio abbiamo completato con Milly la Strelitzia (vedi altra pagina del diario) e ora, mentre tua sorella divora un libro, tu mi chiedi un altro Lego (no, l’amplificatore Fender ho promesso di farlo con Milena 😀), quindi…
Quale occasione migliore per le macchinine da corsa (Lego 60256), che ti piacciono tanto e che puoi fare anche in completa autonomia?
Come sempre sei stato super bravissimo amore e hai fatto tutto da solo!
Et voilà !
Seconda generazione di Lego.
Tuo papà Mauro era un maestro di Lego.
Cominciai a farglielo conoscere e a regalargli i primi Lego allora in commercio quando forse non aveva ancor tre anni e subito dimostrò un’attitudine particolare per questo gioco sano e formativo. Col tempo feci fare un tavolato di legno da tenere per terra in mansarda per posarvi sopra il tracciato della città formato da quadrati che si univano gli uni agli altri e sopra trovavano posto edifici e servizi vari con i relativi personaggi: ad esempio il motoclista sulla sua moto accanto alla stazione di servizio, piuttosto che una casetta con i fiori alle finestre ecc.. Dopo averli a suo tempo pazientemente montati, ed erano moltissimi pezzi, e giocato con essi, si divertì a smontarli tutti riducendoli nei mattocini di base che stettero poi ammucchiati e dimenticati in un sacchetto di tela in un ripostiglio di casa per anni, finchè qualche anno fa mi chiese di avere i suoi Lego e si riaccese in lui la fiamma, (stavo per dire Leghista ma non vorrei che si equivocasse) che ha trasmesso al suo Marco e che lo ha indotto a collezionare tutte le novità più recenti che fanno bella mostra sparse in tutta la sua casa.