MOSCA nobiltà lombarda di origine mercantile trapiantata nelle Marche.
Palazzo
Mosca Muttoni presenta grandi affreschi rinascimentali anche con figure tratte dalla vita quotidiana, e una sala con il soffitto a travature di legno decorate da immagini cavalleresche.
La famiglia Mosca ha avuto nel corso del XVI secolo molti componenti residenti fuori provincia, alcuni di essi si stabiliscono a Pesaro, dove il locale museo civico è ospitato da palazzo Toschi Mosca.
Si ricorda un Carlo Mosca tra i protagonisti culturali della città nel Settecento mentre la famiglia annovera anche
Giacomo Leopardi, parente tramite la nonna paterna Virginia Mosca
"Carlo Mosca, letterato ebbe tre figli: un maschio, Vittoria che sposerà Annibale Cassi (genitori del poeta Francesco), Virginia che sposerà Giacomo Leopardi. nonno dell'omonimo nipote.
Giacomo Taldegardo Francesco Salesio Saverio Pietro Leopardi."
DA ALTRE FONTI
3. IL RICCO RINASCIMENTO.
Nel corso dei secoli XV e XVI l’economia del territorio di Alzano fa registrare una netta e crescente prevalenza della produzione laniera.
L’evento si inserisce naturalmente in un contesto quello dell’intera Valle Seriana che per secoli sarà dedito alla produzione tessile in genere, e che
vedrà l’arricchirsi progressivo di alcune famiglie di produttori-mercanti (è caratteristica la sovrapposizione del doppio ruolo fino alle soglie del Novecento, quando diventeranno imprenditori-viaggiatori),
i quali partendo da un posizionamento sociale “borghese” diventeranno nel XVII secolo, tutti “nobili” grazie all’iscrizione a pagamento del casato nel seggio nobiliare di Venezia (si veda la simile sorte dei Giovanelli di Gandino).
Queste famiglie, nel corso dei due secoli, cominciano ad esibire la loro
ricchezza sia mediante la costruzione e l’abbellimento di palazzi per abitazione privata, sia con il contributo alla edificazione di chiese per la comune devozione.
Nel corso del XV-XVI sec. il paese, già comune autonomo prima del 1331, è oggetto di un’ intensa emigrazione verso il Veneto, anche se per lo più stagionale, infatti nel 1587 il parroco conteggia nel numero dei parrocchiani anche quelli soggiornanti a Venezia.
4. I BOSCHI, I LUPI, I MALVIVENTI, GLI “EXTRAVAGANTES”
La documentata diffusione intorno all’abitato, chiuso nelle mura, di boschi fitti e pericolosi, determina anche presenze curiose ed inquietanti. Mandelli sostiene che “Durante tutto l’alto Medio Evo e ancora al tempo dei Comuni popolazioni semiselvagge provenienti dai monti scorrevano periodicamente il … territorio compiendovi razzie e crimini di ogni genere… l’abitato di Alzano Inferiore e di Nese erano lambiti a occidente da estese boscaglie, dove trovavano sicuro rifugio malviventi, e che erano infestate da branchi di lupi che rendevano pericoloso il percorso di viandanti e mercanti, …
Tratto da: SULLA VIA DEL COMMERCIO: ALZANO LOMBARDO (BG) TRA STORIA VILLE E GIARDINI
20 marzo 2007 Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo
VILLA CAPRILE
Splendido esempio di villa con giardino all’italiana, Caprile venne costruita a partire dal 1640 dal marchese bergamasco Giovanni Mosca, discendente di una nobile famiglia lombarda che si trasferì nelle Marche nel 1550, in seguito all’ottenimento dell’investitura del castello di Gradara.
http://www.parcosanbartolo.it/Itinerari ... aprile.htm
Autobiografia (Monaldo Leopardi)/Capitolo LXVIII
Sul cominciare dell'anno 1800 un affare premuroso del marchese Francesco Mosca di Pesaro mio zio materno mi chiamò in Ancona, e mi occupò qualche mese. La famiglia Mosca era allora la prima di Pesaro, e il mio zio lo sentiva troppo per non eccitare un po' di invidia.
.......
Nell'anno seguente il marchese Mosca rinunziato il patrimonio ai figli si diede a servire il Regno italiano, e sostenute le Prefetture di Brescia e di Bologna morì nel 1811 in Milano Direttore e Ministro di polizia.
http://it.wikisource.org/wiki/Autobiogr ... olo_LXVIII
Vedere un interessante stemma dei Mosca e notizie sulla parentela con la famiglia del poeta GIACOMO LEOPARDI nel FORUM del sito I NOSTRI AVI:
http://iagiforum.info/viewtopic.php?t=1 ... 313ee1c270
PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA
Ex-alunni 1701 - 1749
1728
261. Ceccolini marchese Marzio, Macerata
262.
Mosca Giovanni Francesco, Pesaro
263. Fagnani marchese Ambrogio, Milano
264. Caimi conte Carlo, Milano
265. Strozzi Pierluigi, Firenze
266. Du Bovò Marco, Nancy
267. De Saabedra y Marañon Bernabò, Alcazer (Toledo)
268. Baldini marchese Francesco Saverio, Piacenza
1738
340.
Mosca marchese Gian Benedetto, Pesaro
341. Stonor Cristoforo, Oxford
342. Lopez Rodrigo, Villoslada
343. Casini Ferdinando, Roma
344. Marini di Genzano marchese Giovanni Battista, Napoli
345. Degli Obizi marchese Pio Enea, Ferrara
346. D'Horde barone Federico, Colonia
347. Homeyer Francesco, Münster
http://www.vatican.va/roman_curia/ponti ... 1-1749.htm
Elena Mosca, figlia del Conte Giovanni Francesco Mosca, Nobile di Pesaro, e di Lucia dei Marchesi Nembrini, Nobile di Ancona (*Pesaro 1630, +Roma (?) 1698) ... andò sposa a CARLO ALBANI
10. Carlo (II) ALABANI, Patrizio di Urbino, ascritto al Patriziato di San Marino (come Nobile Cittadino Ereditario) con Senato Consulto del 14-IX-1670, Maestro di Camera del Cardinale Francesco Barberini (*Urbino 17-XI-1623, +Roma 27-I-1684)
DAL MATRIMONIO NACQUERO:
G1. Giovanni Francesco, eletto
Papa CLEMENTE XI 23-XI-1700, creato Cardinale di Santa Romana Chiesa nel Concistoro del 13-II-1690, Cardinale Diacono di Santa Maria in Aquiro dal 10-IV-1690 al 22-V-1690, Cardinale Diacono di Sant’Adriano dal 22-V-1690 al 30-III-1700, Cardinale Prete del Titolo di San Silvestro in Capite dal 30-III-1700 al 23-XI-1700, Abate Commendatario di Casamari di Veroli 1690, Canonico di San Lorenzo e Damaso di Roma 1670, Canonico della Basilica Vaticana dal 29-X-1688, Referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Grazia e Giustizia 1676-1689, Prelato Pontificio dal 1677, Governatore Pontificio di Rieti, Sabina e Orvieto, Segretario dei Brevi Apostolici dal 5-X-1687, Patrizio Genovese dal 1701 (*Pesaro 23-VII-1649, +Roma 19-III-1721)
G2. Orazio, Patrizio di Urbino, Patrizio di San Marino, Patrizio Genovese dal 1701, aggregato alla Nobiltà di Viterbo nel 1701 (*5-X-1652, +23-I-1712)
= Pesaro 1680 Maria Bernarda Hondedei (od Ondedei), figlia di Ottavio Hondedei, Conte di Vesale, Nobile di Pesaro (*Pesaro 1661, +Roma 1751)
http://www.sardimpex.com/FILES/ALBANI.htm
ONDEDEI VINCENZO morto a Perugia nel 1603
http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ ... 1&res=8137
Lettera di Zongo Hondedei 14/02/1635
http://www.nuovorinascimento.org/rosp-2 ... -02-14.htm
Chi ebbe il privilegio dell'investitura usò il castello [di Gradara] come residenza estiva e pur corrispondendo un canone simbolico, non provvide, salvo rare eccezioni, ad eseguire i promessi lavori di restauro. E la Rocca, dopo essere passata ad Alfonso Santinelli, agli Hondedei di Pesaro, al Cardinale Alessandro Albani ed all'Abate Luigi Ronconi, Clemente XIV, un Ganganelli di S. Angelo in Vado con breve del 7/71773 la consegnerà in enfiteusi al
Marchese Carlo Mosca Barzi.
http://www.gradara.com/italiano/legati_pontifici.htm
I marchesi MOSCA
http://it.wikipedia.org/wiki/Mosca_%28marchesi%29
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vedi pagina 91 [10 di 16]
[PDF] Appendice Indice delle famiglie presenti nello stemmario di ...
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Nel caso di alcune famiglie patrizie di antica nobiltà, ciò ... Mosca (Moscha). 1935. Moscafico (Mosca Figo). 2429. Mosconi (Moschona). 2046. Mosto (Mosta) ...
http://www.comune.genova.it/servlets/re ... e=allegato - Pagine simili
"Si tenga presente che nello stemmario di solito i cognomi, in quanto riferiti alla famiglia, sono al femminile, come all'epoca erano al maschile se riferiti a un uomo, al femminile se a una donna e al plurale se a più individui".
pag.[1/16]
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Un esempio di mercanti assurti al più alto rango della nobiltà: i GIOVANNELLI della Val Gandino:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gandino
Celebre casata di mercanti lanieri originari di Gandino, i Giovanelli dominarono per secoli il commercio della lana e dei panni nella val Gandino. Per necessità di commercio alcuni rami si trasferirono nel Trentino, a Venezia, a Jesi, ad Ancona e in Ungheria; dopo la nobiltà bergamasca acquisita nel 1358, dal XVI secolo la casata fu decorata della nobiltà imperiale per i servizi prestati sotto le bandiere dell'imperatore con funzioni militari.
Il ramo più illustre fu quello che, ascritto nel 1668 al patriziato veneto, ottenne numerosi feudi, il rango di conti del Sacro romano impero e la dignità magnatizia in Ungheria, dove possedeva vaste proprietà, e infine il titolo di principi dell'impero austriaco.
I Giovanelli possedevano estesissimi beni e terre feudali in val Gandino, in
val Cavallina e nella pianura bergamasca, nel Veneto, a cui si aggiungevano beni in Austria e nel Trentino.
A
GANDINO assolutamente da visitare:
LA BASILICA DI S.MARIA ASSUNTA
La Basilica di S.Maria Assunta di Gandino è un capolavoro del XVII secolo.
Annesso il Museo del tesoro della Basilica con arredi tessili di notevole valore artistico.
http://www.unpli.info/proloco_italiane/gandino.htm
Notizie sull'archivio
"Al momento dello scorporo, l'impiegato ha formato delle serie in base al contenuto degli atti e precisamente: Documenti generali; Stabile di Cavernago; Titoli di Proprietà; Chiese di Romano, Malpaga e Cavernago; Vertenze Giovanelli, Mosconi e Terzi; Atti relativi all'abolizione dei privilegi di Cavernago e Malpaga."
http://www.bibliotecamai.org/cataloghi_ ... nelli.html
Alcune famiglie di origine borghese vengono nobilitate dalla Repubblica [Veneta] come compenso ai servizi prestati o per l'opulenza del censo, sicchè il numero delle famiglie nobili si accresce "di freschi blasoni". Ciò succede quando la Serenissima deve sopportare lo sforzo finanziario dell'epica guerra di Candia (1654-1669). In cambio della fedeltà dimostrata con le offerte di denaro versate, Venezia decide, così, di aprire il libro d'oro della sua nobiltà patrizia anche alla ricca borghesia bergamasca, e pertanto vengono iscritte tra le famiglie nobili i Tasca, i Gozzi, i Minelli, gli Zambelli, i Giupponi, gli Zanardi, i Martinoni, i Bergonzi, gli Alberici, i Giovanelli ed i Bonfadini.
http://www.itc-belotti.org/basch4l/storia3.htm
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LA FAIDA DEGLI ALBANI E DEI BREMBATI
All'apice del ceto dirigente bergamasco nei primi dieci anni del XVI sec. una decina di casate [Colleoni, Calepio, Albani, Benaglio, Grumelli, Passi [Pass], Rota [Roth] ] sulle 53 che siedono in Consiglio, detengono 294 seggi su 692, riuscendo complessivamente a far entrare nella sala consiliare 48 loro membri su 118. In pratica quindi, tra il 1500 e il 1509 il 19% delle famiglie presenti nel Maggior Consiglio riesce a bloccare quasi la metà (esattamente il 42,5%) dei seggi disponibili.
Sempre il Galati osserva che dall'analisi del Liber talee annorum 1498 et 1499 Civitatis Bergomi e del Liber extimi nuncupati medalearum Magnifice Civitatis de anno 1527 , emergono le basi economiche di questo chiuso e saldo patriziato: tutti proprietari fondiari, con possedimenti più o meno cospicui in città (per lo più botteghe affittate ad artigiani, e naturalmente la domus avita sita in qualche contrada centrale) e nel contado (chi nella fertile Bassa, chi nella sterile fascia pedemontana), molti iscritti nella fascia de maiori aextimo, altri in quella de mediocri aextimo - poche le eccezioni verso il basso -, molti dottori giuristi (che formano il gruppo professionale più cospicuo tra i banchi del Maggior Consiglio), pochi notai (tra i quali Cristoforo da Romano, che porta per la prima volta la sua famiglia al seggio in Consiglio, e che ritroveremo nelle prossime vicende) e nessun mercator.
Una realtà sociologica che già emerge dalle osservazioni dei Rettori veneziani sul patriziato di Bergamo:
In Bergamo sono da anime 24 mille. Vi è molta nobiltà, conti, cavalieri assai, et gran numero dottori, et de altri gentilhuomini, non sono già di molta ricchezza, ma tutti hanno facultà mediocre 300, 400 et 500 ducati d'entrata, non credo che siano 10 teste che passano 1000 ducati, et la maggior parte non è più di 3 mille.
Non fanno mercantia né la vogliono sentire, ma vivono parcamente, quelli della sorte mediocre fanno ben mercantia, et la sua mercantia è per la maggior parte panni verdi, sarze et fostagni, et di tutte queste sorte hanno di belle boteghe. Il populo universalmente cerca de viver con le sue fatiche, et ognuno se ne sta contento nel suo stato, di sorte che non solamente è la più quiete di tutte l'altre di Vostre Illustrissime Signorie, ma credo d'ogni altra d'Ittalia sia qual essere si voglia.
(Relazione del Capitano Francesco Bernardo, 1-11-1553 al Senato)
http://www.fortepiano.it/PagineDelTempo ... aida01.doc - Pagine simili
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COMUNE DI LEFFE - LA STORIA - LA NOBILE FAMIGLIA MOSCONI
Dopo la terribile pestilenza del 1630, la Repubblica di Venezia ormai allo stremo, per raccogliere fondi e continuare le guerre, concesse molti titoli nobiliari e parecchie famiglie della valle [DI LEFFE] furono iscritte nell'albo d'oro della nobilta' veneta, tra le quali a Leffe la famiglia Mosconi.
http://www.paese-italia.com/comune/comune-di-leffe.htm
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Moscheni, (Zanucchini) soprannomi: "Pertus" e "Polacco"
Cognome che sarebbe all'origine della contrada Camosché, (T.V.I.:"documentato nel 1304 a Rota").
Nel XIII secolo <<Arnoldi Musche de Frontali>> appare sul "Rotolus Episcopatus" della Curia Vescovile di Bergamo.
Nel 1342, troviamo: Castelli f.q.Venturini de Moscheni de Rota de Valdimania. nelle carte di G.E.Mozzi (BCM, Mozzi "Antichità bergamasche" pagine 357v e 367) e anche nel 1347 "Venturini f.q.Alberti Bati Moscheni de Rota de Valdimania"
Un atto rogato il 19 aprile 1458 a Cabolis, parla di Fachino detto "Zaraffo" Moscheni q.Bertramo detto "Tabacco".(B.A.M. "Pergamene"). Il Bertramo Tabacco nel 1461 è proprietario alla contrada Frontale.
C'è notizie, nella prima metà del '400 d'un Ghirardo padre di Alberto, lui padre di Giacomo, quest'ultimo fa il suo testamento il 6.01.1543, con un legato alla Parrocchia per 4 messe all'anno in perpetuo.
Troviamo un Antonio nel 1460, notaio a Cabrignoli, dopo di lui una lunga tradizione di notai Moscheni-Zanucchini sempre stabilita nella contrada Cabrignoli fino al 1747. Si succederanno per lo meno 12 notai. Sembra che questa famiglia si sia stabilita a Bergamo, tra 1655 e 1747 dove si trovano 3 notai "Moscheni-Zanucchini".
Il primo battesimo è di Giovanni Antonio°1583 a Cabrignoli.I primi battesimi con il soprannome di "Pertuso". (Già nel 1461 sono citati gli eredi di Vitali dicti Pertusi de Moscheni.)
Finora, Catterina deceduta nel 1629 all'età di 96 anni, detiene il record di longevità!
Sul pavimento della chiesa, di RD Si trova una sepoltura a nome di Francesco Moscheni, nell'anno 1762.
Gio.Battista (°1740), figlio di G.B. e M.Fiora di RF, in un atto del notaio G.M.Bugada il 1.04.1762, redige il suo testamento, secondo il quale deve "....andare al servizio del nostro Serrenissimo Prencipe in adempimento della proclama del 23.03.1762, che comete de darli un soldato per commune....", in favore di sua madre Maria Fiora e sua sorella Maria Rosa. Il povero ragazzo parte per la guerra .....
Ci sono Moscheni con il soprannome di "Polacco" nel 1644, ritroviamo nel 1754: un "Polac"
Si trovano anche diverse famiglie con il cognome "Ton de Moscheni". Anche "Scudelli-Moscheni" (di Valsecca, già documentati nel '300).
Troviamo Pietro Santo, massaro a Camoschè nel 1803. Importante famiglia anche a Rota D. Frontale. Alla Canova Francesco (°1775) è il calzolaio.
Cognome che potrebbe derivare da "moscardo" (sparviero - XIVs.) Uccello in passato impiegato nella falconeria. (D.Olivieri)
(185 persone censite a RF prima del 1799).
http://digilander.libero.it/invernizzib ... _daina.htm
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