ANTONIO MOSCA (1870+1951) pittore

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ANTONIO MOSCA (1870+1951) pittore

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ANTONIO MOSCA nato a Pieve di Cento 1870 morto a Bologna 1951

Antonio nacque a Pieve di Cento in casa Riguzzi (11a mia nota), ad ore 10 pomeridiane, il 28 Maggio 1870 da Giovanni Battista e da Maria Luigia Parmeggiani. (1)
Era fratello gemello di Pietro con cui ebbe sempre un forte legame affettivo tipico dei gemelli.
Antonio fu pittore, decoratore a fresco, paesaggista, ritrattista, figurinista e infine collezionista pur nell'ambito ristretto delle sue possibilità economiche. (7)
Fu artista completo della fine dell'800 prima metà del '900.
La sua opera per la maggior parte ancora misconosciuta si svolse nell'affrescare e decorare chiese del Nord Italia (chiesa parrocchiale di Tuenno) come della provincia di Bologna (chiesa parrocchiale di Castel d'Argile(9) - Chiesa Arcipretale di Copparo Ferrara) e del Centro Italia (in Umbria non meglio identificate).
Operò anche per privati affrescando e decorando ville signorili nella provincia di Bologna (Villa Sarti a Prada di Grizzana).

Insofferente degli stilemi accademici (frequentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna solo per un anno e mezzo nel 1894-1896), (2) spirito originale e indipendente da ogni suggestione socio-politica figlio di contadini seppe affacciarsi al mondo dell'arte con umiltà e tenacia affermandosi, quasi da autodidatta, in un ambito prevalentemente provinciale ma ricco di fermenti antiaccademici cogliendo le novità d'oltralpe mediate dai Macchiaoli fiorentini e tradotte in una visione rigorosamente formale ma dalla partitura cromatica intensa ricca di suggestione e di partecipazione umana.
Amante della natura adottò lo stile "plein air" per ritrarre la realtà circostante
con una predilezione particolare per il paesaggio e per i fiori.
Molti salotti di Bologna e provincia sono adorni dei suoi quadri di paesaggi e composizioni floreali che dipingeva con vivacità di colori e molta maestria.(6)

Va detto che Antonio Mosca era molto modesto e di indole schiva anche se cosciente del valore della propria arte che non piegò mai alle mode e alle ideologie imperanti nel secondo quarto del XX secolo. Non cercò mai e non ebbe riconoscimenti ufficiali accontentandosi di svolgere la propria attività con impegno, passione e coerenza fino all'età di 77 anni come testimonia una cartolina scritta nel 1947 al figlio Arrigo da Villa Sarti di Prada di Grizzana dove stava eseguendo dei lavori (tra latro afferma che prima di iniziare un altro lavoro farà un salto a trovarlo a Milano!).

In definitiva Antonio Mosca fu un autentico spirito libero di artista rappresentante di quel ceto sociale di estrazione contadina che agli albori della Unità d'Italia seppe riscattare con la propria arte e il duro lavoro la condizione sociale a cui i suoi antenati per secoli erano stati condannati.
In questo non dissimile dal percorso artistico sociale di GIOVANNI PIANCASTELLI, anche se con esiti economici ma non artistici, meno eclatanti per Antonio Mosca, e di molti altri artisti della metà e fine '800 (vedi FILIPPO MASTELLARI) ancora non molto conosciuti o addirittura ignorati dalla critica storico-artistica ufficiale che li considera alla stregua di "abili artigiani" nella eterna fittizia dicotomia tra "arti meccaniche" e "arti liberali".

Alberto Raffaele Mosca Garcia-Bravo
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NB: questo articolo è stato pubblicato il 19 Febbraio 2007 sul sito
Gruppo di Studi Pianura del Reno - Associazione per la conoscenza della storia locale e dell'ambiente naturale e sociale - sezione BIOGRAFIE
http://www.pianurareno.org/?q=taxonomy/term/68

BIBLIOGRAFIA:

a) - L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA 30 Giugno 1913

I FRATELLI MOSCA ALL’ESPOSIZIONI DI PARIGI E LONDRA

Sono nati tutt’e due nello stesso giorno; ma, caso strano, sono due tipi, due anime, due personalità assolutamente diverse d’indole ed attitudini.

L’uno, ANTONIO [Pieve di Cento,28.5.1870+Bologna,29.5.1951], anima d’artista, studioso ricercatore di problemi artistico-scientifici. L’altro audace ed esperto industriale. Tutt’e due però galantuomini, amati e stimati da tutti quelli che l’avvicinano.
Antonio giovanetto studiò nella scuola industriale di Cento poi venne a Bologna dove s’ascrisse all’Accademia e si perfezionò nell’arte decorativa. Ma l’impresa ove il suo ingegno si è affermato è il Trattato di prospettiva teorico-pratico-dimostrativo già premiato all’Esposizione di Milano e ultimamente a Parigi dove ottenne il Gran Prix e la medaglia d’oro.
Ma Antonio Mosca non è solo il valente maestro di prospettiva e il forte decoratore ma è anche un esperto figurista per cui deve a lui il Comitato autonomo prò feriti Montenegrini il bellissimo ritratto di Re Nicola I del Montenegro.(4)

Anche il fratello Gaetano [leggasi PIETRO vedi nota (5)] oltre alle varie onorificenze conseguite in Italia e in Francia, ha ultimamente ottenuto a Londra la Gran Coppa d’onore, e la costruzione dei suoi vasi vinari, per i grandi stabilimenti enologici, sono stati ovunque ammirati, per la solida costruzione e l’eleganza delle forme.
Ai valentissimi fratelli Mosca auguriamo nuovi trionfi.

B) - libro "La terra e la gente di Castel d'Argile" Magda Barbieri vol.II ediz.1997 - Pag. 488 1900-1902 "Gli affreschi sull'abside" (9)

C) - Anno 1924
"Il Podestà delibera di far ridipingere la nicchia architettonica del quadrante dell'orologio di Piazza, con inserimento del fascio Littorio quale simbolo del vigente regime. L'ornamento viene eseguito dal pittore pievese Antonio Mosca. In occasione del ripristino dell'ornato, il quadrante viene illuminato con un faro elettrico per la visione notturna, in sostituzione del vecchio impianto funzionante a gas."

"Mosca Antonio (Pieve 1870-Bologna 19...) era nato il 27 Maggio 1870 dal "terziario" Giovanni e da Maria Parmeggiani, nel 1894 venne ammesso al corso di "Disegno di Ornato" e di "Disegno di Prospettiva" presso la Regia Accademia di Belle Arti di Bologna specializzandosi nella ritrattistica. Nello stesso anno 1894 il Consiglio Comunale di Pieve lo gratificò del sussidio proveniente dal Pio Legato Melloni già destinato a Giuseppe Zacchini, ma per il solo periodo in cui Zacchini si trova sotto le armi.
Per l'alto profitto del primo anno scolastico (1894-1895) gli fu conferita la "Medaglia nella figura". La sua successiva apprezzata attività di figura umana lo portò anche ad affrescare diverse chiese della zona. Dopo il trasferimento a S. Pietro in Casale con la famiglia, avvenuto nel 1890, prese definitivamente la residenza a Bologna nel 1901, dove più tardi morì".

tratto da "L'orologio pubblico di Pieve di Cento" di Antonio Scagliarini.
per la cortesia di Vanda Mosca 10.5.2007
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NOTE:
1) - CERTIFICATO DI BATTESIMO:
Nel giorno 28 di Maggio anno 1870 è stato battezzato da me sottoscrito un fanciullo figlio di MOSCA GIOVANNI e MARIA PARMEGGIANI nato il dì 27 di Maggio anno 1870 ad ore 10 pomeridiane sotto la Parrocchia di questa Pieve [di Cento] in Casa RIGUZZI cui furono imposti i nomi di ANTONIO ANGELO.
Santoli [padrini]: Lamborghini Lorenzo e Mosca Marianna fu presentato dal padre che ha dichiarato in presenza di Govoni Claudio e Modonti (?) Battista Testimoni i quali udirono la dichiarazione. In fede Don Angelo Marangoni Ca...(?)."

2) 1894-1896 Quattro, dei cinque ritratti di familiari conosciuti e di proprietà degli eredi di Pietro Mosca, sono stati dipinti da Antonio Mosca nel 1895 (i genitori - Giovanni Battista Mosca e Maria Luigia Parmeggiani, la cognata Adele Cavicchi, la zia paterna Carola o forse Elisabetta Mosca?) un anno dopo quindi la sua frequentazione dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Rigorosamente formali, quasi fotografici,(3) questi ritratti rivelano una personalità controllata ma fortemente passionale e romantica e sopratutto il ritratto del padre Giovanni Battista sembra appartenere al filone della pittura fiamminga moderna.

Ma il ritratto fatto al fratello gemello Pietro, datato 1891, cioè ben tre anni prima che Antonio Mosca frequentasse l'Accademia (1894-1896) testimonia che Antonio era già un ritrattista formidabile quando si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Bologna..
A proposito di questo ritratto c’è un aneddoto tramandato dai discendenti dell’effigiato: quando i familiari di Antonio videro il quadro finito lo canzonarono, dicendo che era poco somigliante a suo fratello Pietro. Antonio rispose: "cosa importa? Tanto nessuno se ne accorgerà quando non ci saremo più". Volendo forse affermare che non era tanto importante l'aspetto formale in un ritratto, quanto la capacità di saper cogliere e restituire sulla tela la personalità dell'effigiato; cosa che ha dimostrato di saper fare mirabilmente con questi cinque ritratti di suoi familiari.

Probabilmente Antonio Mosca, conscio delle proprie capacità come ci dimostra appunto il ritatto di Pietro del 1891, si accorse di non aver molto da imparare in Accademia per cui a metà corso del 1896 l'abbandonò (forse spinto anche dalla necessità di procurarsi di che vivere venendo a mancare il sussidio destinato a Giuseppe Zacchini).
Ma allora da chi imparò l'arte Antonio Mosca? Forse fu suo maestro Filippo Mastellari? Allo stato attuale non c'è nessun elemento, a parte la parentela, che documenti questa mia ipotesi.

2a) MIA NOTA: in questo anno 1896 Achille Beltrame, il futuro popolare illustratore della Domenica del Corriere, fece l'unico viaggio della sua vita recandosi a Cettigne in Montenegro nella speranza di poter realizzare i ritratti dei genitori di Elena di Savoia (vedi biografia di Achille Beltrame http://digilander.libero.it/trombealvento/vari/vari.htm )

3) - "A partire dalla prima metà dell'Ottocento, la fotografia aveva condizionato fortemente la pittura realista: i pittori infatti la usarono "come mezzo ausiliario per cercare di cogliere l'apparenza della realtà (Linda Nochlin, IL REALISMO DELLA PITTURA EUROPEA DEL XIX SECOLO, Torino, Einaudi, 1989, pag.24)". Citazione presa da pag.45 del libro GIOVANNI PIANCASTELLI artista e collezionista di Samantha De Santi e Valentino Donati edizioni Faenza 2001.

4) - RITRATTO DI RE NICOLA I DEL MONTENEGRO - [vedi nota 2a) ]
A proposito di questo ritratto di Re Nicola del Montenegro (consuocero della Regina Margherita di Savoia Regina madre d'Italia all'epoca del ritratto in questione 1910 circa) si può ipotizzare che la commissione di eseguire questo ritratto sia pervenuta ad Antonio Mosca tramite Giovanni Piancastelli (1845+1926) che ebbe modo durante il suo secondo soggiorno romano di essere conosciuto e stimato dalla Regina Margherita che lo volle anche presso di sè come insegnante di disegno.
Il Piancastelli oltre che artista era collezionista e fu curatore delle raccolte d'arte del Principe Marcantonio Borghese (consuocero di Alessandro Torlonia) e primo Direttore della neo costituita Galleria di Villa Borghese a Roma acquisita dallo Stato italiano nel 1902.
Giovanni Piancastelli ( 1845+1926) nel 1906 si ritirò a vivere a Bologna dove acquistò in via Saragozza una palazzina dove vivono tuttora i discendenti dei suoi fratelli.

Vedi il libro di Samatha De Santi e Valentino Donati GIOVANNI PIANCASTELLI artista e collezionista edit Faenza 2001.

4a) Antonio Mosca fu in relazione professionale e di stima con Giovanni Piancastelli da cui ebbe consulenze su quadri e opere d'arte (forse acquistate da lui o tramite lui) come documentato da alcune fotografie riportanti sul retro scritte di sua mano e anche una firma autografa.

4b) La Regina Elena fu la prima Ispettrice della Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana dal 1911 al 1921. Elena incoraggiò il compatriota Pero Pocek pittore a venire in Italia a studiare.

5) - GAETANO MOSCA (26.4.1876+11.2.1880) era il fratellino morto da piccolo dei gemelli Antonio e Pietro. Per cui al posto di Gaetano si deve intendere PIETRO (28.5.1870+22.1.1952) fratello gemello di Antonio.

6) - QUADRI -
6.1 - Ricordo in particolare un quadro che illustra i giardini Margherita di Bologna e un piccolo quadretto quasi "non finito" di un pergolato di glicini nel più puro stile impressionista.
6.2 - Ricordo anche un quadro di un mazzo di crisantemi colorati in primo piano ricco di sfumature.
6.3 - Un piccolo quadretto del viso sul cuscino del figlioletto Arrigo dormiente, quasi uno schizzo colorato per fissare un sentimento di tenerezza paterna nell'attimo fuggente del sonno innocente del suo bimbo.
6.4 - Un saggio di prospettiva è dato dal bellissimo paesaggio che ritrae un tratto di strada deserto che porta da Bologna a S. Michele in Bosco dove la luce tenera del primo mattino accende i colori dell'incipiente Autunno e i raggi del sole irrompono tra il verde cupo degli abeti secolari che fiancheggiano a destra la strada, in un gioco di rimandi tra prospettiva e partitura cromatica quasi una metafora serena del nostro cammino umano su questa terra.
Impossibile non ricordare certe pitture dell'Albani.
6.5 - vivacissimi tutti i bozzetti - moltissimi - dipinti ad acqurello su carta come studi preparatori di quadri poi forse non sempre realizzati.

7) - Lottò tutta la vita per riuscire a farsi pagare per i lavori eseguiti nelle varie chiese, senza peraltro sempre riuscirvi (8.), fatto che rafforzò sempre più in lui la sua naturale avversione per i preti che erano spesso anche i suoi più ingrati datori di lavoro. La precarietà economica della sua attività indusse la moglie Amedea Stanzani a mettere a frutto il suo diploma di Maestra elementare per dare un contributo stabile e regolare al "menage" familiare che intanto si era arricchito di tre figli.

8.) - In diversi casi di insolvenza da parte di certi preti per lavori eseguiti, Antonio Mosca si accontentava di avere come compenso qualche vecchio quadro di sacristia che lui sapeva apprezzare (per arricchire la sua collezione privata di opere d'arte), ma non altrettanto la moglie che avrebbe preferito denaro contante per far fronte alle necessità quotidiane della famiglia.

9)- Chiesa parrocchiale di S.Pietro a Castello d'Argile
"Si affaccia su Piazza Gadani; è affiancata da un bel campanile, ideato e costruito da Giuseppe Brighenti tra il 1835 e il 1840.
La Chiesa è stata costruita dallo stesso Brighenti tra il 1859 e 1863.
E' di impostazione classicheggiante, con colonne in stile ionico, su pianta a croce latina, con cupola e semicatino affrescati all'interno dai pittori Cesare Mauro Trebbi di Bologna, Antonio Mosca e Francesco Fabbri (10) di Pieve nel 1900."
dal sito Web del Comune di Castel d'Argile
illustrazioni e altre notizie nel libro "La terra e la gente di Castel d'Argile" Magda Barbieri vol.II ediz.1997.

10) - Francesco Fabbri, qualificato come decoratore, fu il testimone di nozze di Antonio Mosca (con Amedea Stanzani), qualificato come pittore, il 10 Luglio 1901 a Bologna.
Francesco era fratello di Remo Fabbri (1890-1977) pittore, affreschista, ceramista,di stile novecentista che aderì al movimento futurista di Marinetti..

11a) - Antonio , nell'anno 1894 venne ammesso al Corso di "Disegno di Ornato" e di "Disegno di Prospettiva", presso la Regia Accademia di Belle Arti di Bologna specializzandosi nella ritrattistica. Nello stesso anno il Consiglio Comunale di Pieve lo gratificò con un sussidio proveniente dal Pio Legato Melloni, già destinato a Giuseppe Zacchini, che in quel periodo si trovava sotto le armi.

MIA NOTA:
Giuseppe Zacchini [(1872+1944) scultore, formatosi alla Accademia di Belle Arti di Firenze dove lavorò anche alle dipendenze della Richard Ginori. Suo il bronzo del Capitano (9° Bersaglieri) Alfonso Riguzzi (Pieve di Cento, 5.4.1861 + Palermo, 23.2.1903), eroe di Macallè (1896), posto sulla facciata del Municipio di Pieve di cento - molte sue opere sono conservate nel Museo Civico di Pieve di Cento],

11b) Per l'alto profitto del primo anno scolastico (1894-95) gli fu conferita la "Medaglia nella figura" (altra analogia con l'argilese Filippo Mastellari [parente dei suoi suoceri Stanzani-Pavignani n.d.r.] ....)

11c) Antonio Mosca nel 1924 eseguì l'ornamento della nicchia architettonica del quadrante dell'orologio collocato sulla facciata del Municipio. Fu incarito dal Podestà che aveva deliberato di far inserire nell'ornato il fascio littorio simbolo del regime.
In occasione del ripristino dell'ornato, il quadrante venne illuminato con un faro elettrico per la visione notturna, in sostituzione del vecchio impianto funzionante a gas (notizia che verrà pubblicata da Scagliarini nel contesto di una storia de "L'orologio Pubblico di Pieve di Cento" in attesa di stampa.
fonte 11a-b-c-): Magda Barbieri - da Antonio Scagliarini - 6.4.2007
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ANTONIO MOSCA biografia

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La biografia di ANTONIO MOSCA è stata da me pubblicata per la prima volta il 19 Febbraio 2007 sul sito Gruppo di Studi Pianura del Reno - Associazione per la conoscenza della storia locale e dell'ambiente naturale e sociale - sezione BIOGRAFIE per il gentile interessamento della Presidente Sig.a Magda Barbieri che qui ringrazio.
Questa pubblicazione vuole essere non solo un omaggio alla memoria di mio nonno ma sopratutto uno stimolo per l'acquisizione di maggiori conoscenze circa la sua attività di pittore.
Alberto Raffaele Mosca Garcia-Bravo nipote del pittore.
http://www.pianurareno.org/?q=taxonomy/term/68

5 Gennaio 2007
"Innanzitutto la ringrazio delle tante informazioni fornitemi su
suo nonno Antonio Angelo Mosca pittore. Informazioni che mi
portano a chiederle di tracciare lei stesso una sua biografia di
sintesi, concentrabile in 3 pagine (circa), che io pubblicherei
volentieri sul sito della nostra associazione nella sezione
"Biografie" (di personaggi nati nella provincia di Bologna e
diventati importanti), sezione da poco avviata nell'ambito della
rivista on-line che abbiamo intitolato "Reno, campi e uomini". Il
nostro è un sito modesto e graficamente semplice, da volontariato
culturale , ma è abbastanza seguito, e nell'arco di un anno ha già
totalizzato oltre 21.000 visitatori, che per noi rappresentano un
risultato importante.
Se è d'accordo e le fa piacere, mi può inviare il testo come doc in
allegato e le foto che crede opportune in jpeg di formato come quelle
già inviatemi."

Magda Babieri Presidente del Gruppo di Studi Pianura del Reno.
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ANTONIO MOSCA (1870+1951) pittore

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ANTONIO MOSCA (1870+1951) pittore
Ed ecco cosa riporta il Catalogo dei beni culturali della regione Emilia-Romagna alla data del 16 Maggio 2007 SCHEDA DI RIFERIMENTO N- 403:

notizie 1903
Luogo e/o periodo di attività: attivo Emilia/ attivo Castello d'Argile (BO) inizio sec. XX Scuola di appartenenza: scuola emiliana Qualifica: decoratore


CATALOGAZIONE DEI BENI CULTURALI A CHI RIVOLGERSI

Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali
Servizio Musei
email: musei@regione.emilia-romagna.it
Responsabile: Laura Carlini
telefono: 051 217414
email: lcarlini@regione.emilia-romagna.it

per i programmi triennali e i piani annuali di attuazione:
Servizio Cultura, Sport e Progetto Giovani

Alessandrini Giampiera
telefono: 051 283195
email: galessandrini@regione.emilia-romagna.it

Rovinetti Patrizia
telefono: 051 283125
email: provinetti@regione.emilia-romagna.it

http://www.regione.emilia-romagna.it/wc ... necult.htm
Last edited by alberto on Tue Jun 05, 2007 7:07 pm, edited 1 time in total.
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BCER - AGGIORNAMENTO SCHEDA N.403 pittore ANTONIO MOSCA

Post by alberto »

lunedì 4 giugno 2007 13.01

Gent.mo Sig. Mosca,
come può vedere ho provveduto ad inoltrare il suo messaggio alla società
CRC che organizza, per conto dell’IBACN, le attività di catalogazione che
producono le schede biografiche alle quali fa riferimento.

Riteniamo preziose queste forme di aggiornamento dati: infatti le sue
segnalazioni consentiranno un completamento delle informazioni relative
al pittore Antonio Mosca. Nel giro di alcuni giorni sarà completata la scheda
biografica con questi nuovi elementi.

Nel ringraziarla per la collaborazione le porgo distinti saluti

Patrizia Tamassia
_______________________________
Servizio Musei
Istituto Beni Artistici Culturali Naturali
Regione Emilia-Romagna
Via Galliera 21, 40121
Tel. 051 217461 Fax 051 232599
_______________________________
martedì 26/06/2007 16.45
Gent. Dott.ssa Patrizia Tamassia,
le segnalo, per conoscenza, che a tutt’oggi la scheda relativa al pittore ANTONIO MOSCA NON è stata ancora aggiornata
Sigla per citazione: 00000403 BENI CULTURALI DELL’EMILIA-ROMAGNA. .
Distinti saluti
Alberto Raffaele Mosca

SENZA RISPOSTA
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22 Luglio 2007
La scheda del Catalogo dei beni culturali della regione Emilia-Romagna SCHEDA DI RIFERIMENTO N- 403 relativa al pittore ANTONIO MOSCA
NON è stata ancora aggiornata.
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22 Ottobre 2007
La scheda del Catalogo dei beni culturali della regione Emilia-Romagna SCHEDA DI RIFERIMENTO N- 403 relativa al pittore ANTONIO MOSCA
NON è stata ancora aggiornata.
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