ILUSTRACION ESPAÑOLA Y AMERICANA 1869-1901

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ILUSTRACION ESPAÑOLA Y AMERICANA 1869-1901

Post by alberto »

La Ilustración española y americana [Publicaciones periódicas]
Por la Biblioteca de las Culturas Hispanicas
Desde: Año XIV. Núm. 1, diciembre 25 de 1869
Hasta: Año XLV. Núm. 48. Madrid, 30 de diciembre de 1901

http://www.cervantesvirtual.com/servlet ... &Ref=23514
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ILUSTRACION ESPAÑOLA Y AMERICANA AÑO XXXII N. XXXVI 1888

Post by alberto »

La Ilustración Española y Americana
http://www.institucioncolombina.org/cap ... racion.htm

Periodico ILUSTRACION ESPAÑOLA Y AMERICANA AÑO XXXII N. XXXVI
Administracion Alcalà, 23 Madrid, 30 Septiembre de 1888
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 205977.pdf

- illustrazioni interessanti -

PAG. 180
EXPOSICION UNIVERSAL DE BARCELONA 1888
Naves 15a y 7a de la seccion española, en el palacio de la industria
Fotografias de los Señ.es Audouard y Compañia. Concesionarios exclusivos
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_004.pdf

PAG. 184
MUSEO DEL LOUVRE PARIS
La nueva sala de la escuela francesa de pintura del siglo XIX (antigua sala de los estados)
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_008.pdf

PAG. 188
Nueva York – remolque de una balsa de madreos , “Joggings raft” procedente de Nueva Escocia
(Longitud, 595 pies; peso 15.000 toneladas)
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_011.pdf

PAG. 189
LA VENDIMIA diseño original de Salcedo
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_012.pdf

PAG. 190 publicidad - pildoras de catramina BERTELLI- Milano
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_013.pdf

PAG. 191 publicidad – Fernet Branca Milano -
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_014.pdf

PAG. 192 publicidad – Harina Nestlè
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 77_015.pdF
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GRABADOANTIQUO.COM

Post by alberto »

Una galleria di xilografie pubblicate su La Ilustración Española y Americana
che si possono anche acquistare.
http://www.grabadoantiguo.com/index.php?clave=Asturias
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LA ILUSTRACIÓN ESPAÑOLA Y AMERICANA, EN INTERNET

Post by alberto »

UNIVERSIDAD DE ALICANTE
LOS DIBUJOS ORIGINALES DE LA ILUSTRACIÓN ESPAÑOLA Y AMERICANA, EN INTERNET
2 de marzo de 2007. En el marco del convenio firmado con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, la Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes (www.cervantesvirtual.com) ha incluido en su fondo los dibujos publicados en la revista La Ilustración Española y Americana a finales del siglo XIX y principios del XX, cuyos originales conserva la propia Academia.
http://www.ua.es/es/servicios/comunicac ... 30201.html
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El CASO MAINE

Post by alberto »

1898 Los Documentos de Puerto Rico - El caso Maine
Reportaje de la revista "La Ilustración Española y Americana" (Año XLII núm. IV del 30 de enero de 1898. Páginas 55 y 56)
http://www.fortunecity.com/victorian/ch ... maine1.htm

1898 La Guerra Hispano Americana en Puerto Rico - 1898 The Spanish American War in Puerto Rico
Cronología de la Guerra Hispano Americana en Puerto Rico
http://home.coqui.net/sarrasin/cronolog ... chor759231

http://home.coqui.net/sarrasin/index.htm
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LA FOTOGRAFIA nel 1870

Post by alberto »

La ilustracion española y americana AÑO I 1870 pag.14 La Fotografia
http://descargas.cervantesvirtual.com/s ... 50_016.pdf

FOTOGRAFIA
C'è un procedimento puramente meccanico che si presta a utilissime applicazioni nell'arte e nella scienza, che si è estesa al punto da diventare popolare, che è una delle nostre più curiose scoperte, per mezzo della quale un cristallo disposto precedentemente [in un contenitore] capta con particolare esattezza le immagini di quanti oggetti gli vengano posti innanzi. La luce è il principale agente di questo fenomeno chimico e per un capriccio della sua misteriosa natura, riunendo, se così posso dire, in un'occhiata tutti i dettagli dell'oggetto che deve essere riprodotto, cerca il recondito cristallo nel fondo della "camera oscura" e gli fa la segreta confidenza dell'immagine.
Perchè il capriccio di tanta meraviglia della natura sia completo, l'immagine confidata al cristallo dalla luce resta impressa lì come un'ombra, risultando il bianco, nero e il nero, bianco, quello che stà sotto è sopra, quello che stà a destra è a sinistra, e viceversa; tutto è al rovescio.
Sembra che l'immagine sia una burla dell'originale; però anche la carta più grossolana, a prescindere che ripete sempre pedestremente quello che le dicono, prende l'immagine come il cristallo gliela da e ce la presenta come la luce dovette prenderla dall'oggetto riprodotto.
Che questo sia un capriccio o un mistero, fatto sta che abbiamo trovato uno specchio che ritiene la nostra immagine e la moltiplica, portando ovunque la testimonianza autentica di quelli che sono vissuti o che vivono tuttora nel mondo, sia le persone più anonime sia quelle più ignorate.
Quelli che, fra i doni che la Provvidenza saggiamente ci elargisce, non hanno a che fare con il genio, la virtù o con il talento, per ottenere dagli uomini l'ammirazione, il rispetto o l'applauso, hanno adesso a loro disposizione il facile mezzo di tante riproduzioni per esporre agli sguardi degli uni, ai sorrisi degli altri e alla curiosità di tutti l'esatto profilo della propia persona, le linee fedeli del viso, le autentiche pieghe del proprio vestito.
Chi non ha fama alcuna che porti il suo nome di bocca in bocca può avere innumerevoli ritratti che corrano di mano in mano.
A chi manca la necessaria celebrità per poter affermare "coram populi": "Qui c'è il mio genio o la mia audacia, la mia virtù o la mia maledizione, la mia scienza o la mia ignoranza, il mio valore o la mia fortuna", può dire: "Questo sono io!".
Se ci sono pochi nomi degni di ammirazione in cambio adesso abbiamo molti ritratti da vedere.
Per andare a parare in questa ingegnosa combinazione della natura che l'uomo ha avuto la saggia discrezione di incontrare esattamente quando non la cercava, siamo retrocessi di molti secoli, come se il nome fosse stato inventato prima della causa, come se la parola avesse carpito il segreto prima che il pensiero arrivasse a penetrarlo, come se la lingua annunciasse all'uomo quello che solo più tardi arriverà a scoprire.
Fatto sta che per determinare il fatto vivo che presentiamo siamo stati obbligati a ricorrere al dizionario di una lingua morta; perchè, simile a una profezia, il nome è venuto prima della scoperta.
Lo dirò in greco per maggiore chiarezza: parliamo della FOTOGRAFIA.
E' curioso quello che si osserva nei risultati meccanici di questa "fabbrica di disegni".
Una volta rinchiusa la naturalezza viva per mezzo della luce in seno alla "camera oscura", l'immagine nasce morta.
Se si tratta della figura umana, lì sono in effetti riprodotti con spasmodica esattezza e con realismo ammirevole tutti i difetti, tutti i dettagli della persona: lì ci sono tutte le linee, tutti i contorni, le pieghe più lievi, le rughe più insignificanti, tutto sta lì espresso, solo manca l'espressione della vita.
Se ci fissiamo in una riproduzione di un paesaggio vedremo i tronchi, i rami, le foglie, le ondulazioni del terreno, le pietre delle montagne, le tortuosità dei sentieri, la superficie del fiume o del lago increspata dal vento, i profili capricciosi delle nuvole, i granelli di polvere che si alzano da terra e vedremo perfino gli atomi dell'aria.
Però tutto questo ci sarà offerto in mortale prospettiva, tutto immobile, freddo, gelato, morto.
Sembra quasi che la superficie del cristallo colpita dai raggi della luce produca solo cadaveri, come se la Fotografia fosse venuta nel mondo attuale solo per riflettere rovine. Il fatto è che tutto muore nelle sue mani.
Il quadro più animato, il paesaggio più vivo, nel passare attraverso la "camera oscura" sembrano spirare, e la fotografia solo si cura di offrirci la rigorosa esattezza dei suoi resti mortali.
Per non so quale regola della sua strana Estetica, abbellisce una fisionomia nello stesso istante che imbruttisce le altre, attenendosi ciecamente al rigore delle linee e alla realtà dei contorni, incappa con frequenza in una contraddizione inspiegabile; ci sarà sempre la somiglianza e poche volte la sostanza.
Di quasi tutti i ritratti riprodotti dall'apparecchio fotografico si può dire: E' lui, però non gli somiglia.
Il fatto è che l'apparecchio chiede al soggetto l'immobilità della morte nel momento stesso del concepimento dell'immagine e la fisionomia si riveste di una rigidità momentanea che uccide l'espressione, che è l'anima della fisionomia stessa, senza alterarne la somiglianza.
Molto tempo prima che la Fotografia venisse ad occupare il suo posto nel catalogo del progresso moderno, esisteva già un apparecchio simile che produceva e tuttora produce, effetti contrastanti. Sotto il suo influsso tutto si anima, tutto brilla, tutto si muove, tutto vive.
Davanti a questo apparecchio gli sguardi scintillano, i sorrisi parlano, l'espressione del soggetto lascia trasparire il suo pensiero; perfino i paesaggi, secondo Balzac, hanno idee e perfino gli oggetti inanimati sembra che respirino.
Da questo apparecchio sono uscite le creazioni immortali del genio umano; tutte le opere che sono vissute, che vivono, che vivranno.
Il primo di questi apparecchi produce la realtà dell'artifizio, il secondo la realtà dell'arte.
Nel primo si riproducono con rigida esattezza tutti gli accidenti superficiali degli oggetti, nel secondo si scopre la profondià delle cose e dei pensieri. Quello è lo specchio del corpo, questo è lo specchio dell'anima.
Chiamandoli con nomi propri direi che il primo e Laurent, e Giulia, e il secondo è Velaquez, è Raffaello.
O che siano la stessa cosa: la Fotografia e il Genio, la macchina e l'uomo, l'artigiano e l'artista.
E' pur vero che in ogni strada si incontra un fotografo disposto a riprodurre la nostra immagine per pochi soldi alla dozzina, però nessuno di loro possiede un cristallo nascosto nel fondo del cuore dove si riflettono con viva chiarezza le immagini degli oggetti ammirati e amati.
Senza dubbio, da quel che si constata, è più comodo confidare alle fredde pagine di un album le immagini fotografiche delle persone amate, che portarsi ovunque questo peso nel chiuso del profondo del cuore.
Così l'amore, l'affetto, la venerazione e il rispetto possono mostrare facilmente tra i gioielli più preziosi le piccole fotografie di chi si ama, si venera, si rispetta, come se l'anima avesse bisogno della presenza di quella immagine morta per mantenere vivo il ricordo nella memoria.
E' ben vero che non c'è niente di più triste che queste immagini fredde, tagliate dalla rigorosa pressione di una macchina, con gli occhi ritoccati come se si volessero nascondere, con la bocca contratta nella smorfia di un falso sorriso, dove tutto si vede meno che la vita.
E qualora il perfezionamento di questo meccanismo arrivasse a dare alla sue riproduzioni l'animazione e lo spirito che finora solo ha saputo imprimer l'Arte con le opere dell'uomo, sarà dovere riempirci di ammirazione e di vergogna.
Perchè veramente sarebbe ammirevole che una macchina arrivasse a possedere i più rari segreti dell'intelligenza umana e nello stesso tempo sarebbe vergognoso che l'uomo intelligente non potesse far di più e di meglio di una macchina cieca.
Di più, se la Fotografia non arriva a dare alle sue stampe la vita che le toglie, in cambio è l'espressione viva del realismo dove trovano la morte le Arti e le Lettere.
Come tutte le scoperte, è arrivata al momento giusto, quando era necessaria, quando l'industria l'ha reclamata.
L'immaginazione dell'uomo tutto anima, ma l'immaginazione si stava spegnendo e allora fu deciso che si accendesse la luce della "camera oscura".
In nessun secolo sono stati fatti più ritratti, ne più fedeli, che in questo, e senza dubbio, mi arrischio a dire che in nessun secolo si sono conosciuti meno gli uomini.
Il "siglo de oro" ebbe un considerevole numero di pittori famosi, nel nostro secolo abbiamo un numero ancor più considerevole di famosi fotografi
Il nostro Museo, mi perdonino Gisbert, Heas, Casado, German e alcuni altri, è un magnifico album di fotografie.
Gisbert, Haes, Casado, German, ecc, sono pittori, però se fossero fotografi, sarebbero più importanti, perchè sarebbero più ricchi.
J.S.

Traduzione di Alberto Raffaele Mosca Garcia-Bravo

Bibliografia dei pittori contemporanei citati:

- José Casado del Alisal (1832-1886)
Si formò a Madrid, Roma e París. Fu anche un valente ritrattista del filone storico e del realismo.
http://www.artehistoria.jcyl.es/genios/ ... s/1521.htm

- Carlos de Haes (1826-1898)
Tenne la cattedra di paesaggio nella Scuola d'Arte di San Ferdinando a Madrid.
http://mimosa.cnice.mecd.es/~arey4/haes.htm
http://www.nationalgallery.org.uk/cgi-b ... umber=L796
http://www.cult.gva.es/mbav/data/es06051.htm

- Antonio Gisbert Pérez (1835-1902)
Si formò a Madrid, Roma e París. E' l'auore della "Fucilazione di Torrijos e dei suoi compagni" la massima pittura storica realizzata in Spagna.
http://cgfa.sunsite.dk/p/p-11.htm

- Germán Alvarez (1848-1900)
Scuola romana.
http://www.artnet.com/artist/618145/ger ... ciras.html

PINTORES ESPAÑOLES DEL SIGLO XIX
http://www.aureliojimenez.com/pintura_siglo_xix.html
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