VIAGGIO INTERIORE

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alberto
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VIAGGIO INTERIORE

Post by alberto »

TRATTO DA: RACCONTI IN VIAGGIO - iniziativa del Comune di Reggio Emilia
“Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli” Emilio Salgari

VIAGGIO INTERIORE

"Una mattina, sull’autobus, andando a scuola, sto seduto pensando ai fatti miei e bado che non salga il controllore. Provo a leggere un libro, ma le persone stanno chiacchierando.
Non che il loro parlare mi dia molto fastidio, ma non riesco comunque a concentrarmi.
C’è una ragazza seduta, capelli castani, morbidi e lucenti, occhi chiari che risaltano sulla pelle fresca e liscia. Insomma, una vera bellezza, che al solo sguardo procura un’onda di calore, ma questo calore passa presto, pensando che appartenga già ad un’altra persona.
Per questo motivo penso ad altro, facendo l’indifferente. A dir la verità giungo alla conclusione che non sia il caso di disturbarsi, visto che la persona lì a fianco sarà il suo ragazzo. Piano piano nella mia mente prende forma il pensiero che lei non sia poi così irraggiungibile, ma cerco di non farci caso e ignoro le voci dentro di me.
Pochi minuti dopo, i due si alzano e vanno verso l’uscita, aspettando di raggiungere la fermata e lei si trova in piedi rivolta verso di me. I nostri sguardi si incrociano. “Lo sguardo si può incrociare con tutti”, penso io.
Ci guardiamo di nuovo, mi prende il panico. Non so cosa fare: un mezzo sorriso? Avvicinarmi con la scusa di chiedere un’informazione? Sono paralizzato. Da un lato penso sia una situazione senza speranza, dall’altro penso sia una delle decine d’occasioni perse per strada.
Sempre più immobile, continuo a dare occhiate dolci per tenere viva la speranza. Il muro che ho costruito per contenere l’insieme di emozioni che provo continua a reggere, non filtra nulla, non si aprono crepe.
Nel frattempo, nemmeno lei si scompone, ed io penso nella mia mente: “Perché dovrebbe? Non ne ha bisogno, il mondo è pieno di ragazzi più belli di me, pronti a stare al suo servizio”. Scende e viene verso il mio finestrino, le lancio un ultimo implorante sguardo, ma non lo coglie.
Se solo si fosse girata almeno avrei portato via l’illusione di piacerle un po’, magari mi trova interessante. Forse sarebbe stato peggio, avrei buttato un’altra occasione per strada e questa sensazione persiste. In fondo non le importa nulla, spero nella mia mente.
Con la faccia che mi ritrovo, mi ha guardato perché le ricordo certamente qualcuno. Mi ritrovo nella più brutta depressione, tutta la mia solitudine e la voglia di lasciarla alle spalle mi prendono in pieno come un treno in corsa.
Sono stordito, pensando che non cambierà mai nulla. “Perché non cambierà mai nulla? Mi domando con rassegnazione. Comincio a pensare alle mie presunzioni e imbarazzanti incapacità, finché non vengo sopraffatto da un grandissimo dolore.
Scendo dall’autobus e attraverso la strada che sembra troppo breve e vorrei che non finisse mai e vorrei continuare a camminare, solo camminare...."

FEDERICO MASTELLARI

Pag. 25 e 26

Federico Mastellari è nato e vive a Reggio Emilia; si interessa di calcio, segue tutte le partite della squadra del cuore. Il calcio è anche lo sport che pratica, ma si allena pure a basket. È un tipo all’apparenza taciturno, ma molto socievole e con tanti amici. Ha una passione che, per i suoi, è oggi una fobia: la PlayStation 2.

MIA OSSERVAZIONE: cercando fra i tanti Mastellari artisti ho trovato questo Mastellari futuro scrittore di sicuro successo se dedicherà più tempo alla scrittura e meno alla PlayStation 2. AUGURI Federico!
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